Il 3 novembre il tribunale di Gela ha emesso una sentenza di primo grado per 17 compagnə del movimento NoMUOS, condannandolə a due anni di reclusione ciascunə, per un totale di 34 anni di reclusione. I fatti imputati risalgono al 1° marzo 2014, data in cui un corteo violava le prescrizioni della questura per attraversare quel pezzo di territorio da troppo tempo ormai sottratto per gli interessi militari USA. Quella manifestazione rispondeva alla costruzione del MUOS, che si era recentemente ultimata con due anni di ritardo rispetto ai piani della US Navy; ritardo possibile solo grazie alla resistenza del movimento che, senza risparmiarsi, ha bloccato l’avanzamento dei lavori contrapponendo i propri stessi corpi davanti ai mezzi militari e degli operai. In quella giornata quindi, con rabbia e determinazione, il movimento ha attraversato contrada Ulmo e le zone limitrofe le base, senza lasciarsi ostacolare dalle prescrizioni e dal dispiegamento delle forze dell’ordine.
Il processo è stato parecchio lungo e non ci serve leggere le motivazioni della sentenza per intravedere la forzatura e la politicità di questa decisione. Non ci stupisce affatto dato il clima generale, per cui leggi, misure preventive e sentenze sproporzionate vengono applicate con l’intento di gestire e reprimere il dissenso. Esprimiamo la nostra solidarietà e complicità con lə condannatə.
Movimento NO MUOS